12 NOVEMBRE
XXXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - SABATO
SAN GIOSAFAT (m)
Vescovo e Martire
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il re dei martiri,
Cristo Signore.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
1^ Antifona
Il Signore cònvoca cielo e terra
per giudicare il suo popolo.
SALMO 49, 1-6 (I) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua
perfezione, disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per
dare compimento (cfr. Mt 5, 17).
Parla il Signore, Dio degli dèi, *
convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
Dio rifulge.
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
davanti a lui un fuoco divorante, *
intorno a lui si scatena la tempesta.
Convoca il cielo dall'alto *
e la terra al giudizio del suo popolo:
«Davanti a me riunite i miei fedeli, *
che hanno sancito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio».
Il cielo annunzi la sua giustizia: *
Dio è il giudice.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Il Signore cònvoca cielo e terra
per giudicare il suo popolo.
2^ Antifona
Grida a me nel giorno della prova:
verrò a liberarti.
SALMO 49, 7-15 (II) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua
perfezione, disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per
dare compimento (cfr. Mt 5, 17).
«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
testimonierò contro di te, Israele: *
Io sono Dio, il tuo Dio.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
né capri dai tuoi recinti.
Sono mie tutte le bestie della foresta, *
animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
è mio ciò che si muove nella campagna.
Se avessi fame, a te non lo direi: *
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
berrò forse il sangue dei capri?
Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
ti salverò e tu mi darai gloria».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Grida a me nel giorno della prova:
verrò a liberarti.
3^ Antifona
Chi offre il sacrificio della lode,
questi mi onora.
SALMO 49, 16-23 (III) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua
perfezione, disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per
dare compimento (cfr. Mt 5, 17).
All'empio dice Dio: †
«Perché vai ripetendo i miei decreti *
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che detesti la disciplina *
e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
e degli adulteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male *
e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e dovrei tacere? †
Forse credevi ch'io fossi come te! *
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
Capite questo voi che dimenticate Dio, *
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
a chi cammina per la retta via *
mostrerò la salvezza di Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Chi offre il sacrificio della lode,
questi mi onora.
Versetto
V. Preghiamo e domandiamo in ogni tempo
R. la piena conoscenza della volontà di Dio.
Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele 12,1-13
Profezia riguardante l'ultimo giorno e la risurrezione
Così l'angelo mi disse: «In quel tempo sorgerà Michele, il gran
principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo
di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni
fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo,
chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che
dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni
alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia
eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento;
coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno
come le stelle per sempre.
Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro,
fino al tempo della fine: allora molti lo scorderanno e la loro
conoscenza sarà accresciuta».
Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in
piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là
sull'altra sponda. Uno disse all'uomo vestito di lino, che era
sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose
meravigliose?». Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque
del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo,
giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si
sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo,
quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo
santo.
Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà
la fine di queste cose?». Egli mi rispose: «Va', Daniele, queste
parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. Molti
saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno
empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi
le intenderanno. Ora, dal tempo in cui sarà abolito il
sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della
desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi
aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque
giorni. Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la
tua sorte alla fine dei giorni».
Responsorio Cfr. Lc 20, 35. 36. 38
R. Quelli che sono giudicati degni della risurrezione dai morti
non possono morire: * come figli della risurrezione sono uguali
agli angeli e figli di Dio.
V. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi, perché tutti vivono per
lui:
R. come figli della risurrezione sono uguali agli angeli e figli
di Dio.
Seconda Lettura
Dall'enciclica «Ecclesiam Dei» di Pio XI, papa (AAS 15 [1923]
573-582)
Versò il suo sangue per l'unità della Chiesa
La Chiesa di Dio, per ammirabile provvidenza, fu costituita in
modo da riuscire nella pienezza dei tempi come un'immensa
famiglia. Essa è destinata ad abbracciare l'universalità del
genere umano e perciò, come sappiamo, fu resa divinamente
manifesta per mezzo dell'unità ecumenica che è una delle sue
note caratteristiche. Cristo, Signor nostro, non si appagò di
affidare ai soli apostoli la missione che egli aveva ricevuto
dal Padre, quando disse: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e
in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni» (Mt
28,18-19). Ma volle pure che il collegio apostolico fosse
perfettamente uno, con doppio e strettissimo vincolo. Il primo è
quello interiore della fede e della carità, che è stata
riversata nei cuori per mezzo dello Spirito Santo (cfr. Rm 5,5).
L'altro è quello esterno del governo di uno solo sopra tutti. A
Pietro, infatti, fu affidato il primato sugli altri apostoli
come a perpetuo principio e visibile fondamento di unità.
Ma perché tale unità e concordia si perpetuasse, Iddio,
sommamente provvido, la volle consacrare, per così dire, col
sigillo della santità e, insieme, del martirio. Un onore così
grande è toccato appunto a san Giosafat, arcivescovo di Polock,
di rito slavo orientale, che a buon diritto va riconosciuto come
gloria e sostegno degli Slavi orientali. Nessuno diede al loro
nome una rinomanza maggiore, o provvide meglio alla loro salute
di questo loro pastore ed apostolo, specialmente per aver egli
versato il proprio sangue per l'unità della santa Chiesa. C'è di
più. Sentendosi mosso da ispirazione divina a ristabilire
dappertutto la santa unità, comprese che molto avrebbe giovato a
ciò il ritenere nell'unione con la Chiesa cattolica il rito
orientale slavo e l'istituto monastico basiliano.
E parimenti, avendo anzitutto a cuore l'unione dei suoi
concittadini con la cattedra di Pietro, cercava da ogni parte
argomenti efficaci a promuoverla e a consolidarla,
principalmente studiando quei libri liturgici che gli Orientali,
e i dissidenti stessi, sono soliti usare secondo le prescrizioni
dei santi padri.
Premessa una così diligente preparazione, egli si accinse quindi
a trattare, con forza e soavità insieme, la causa della
restaurazione dell'unità, ottenendo frutti così copiosi da
meritare dagli stessi avversari il titolo di «rapitore delle
anime».
Responsorio Cfr. Gv 17,11.23.22
R. Disse Gesù: Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che
mi hai dato, * perché siano perfetti nell'unità e il mondo
sappia che tu mi hai mandato.
V. La gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro,
R. perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi
hai mandato.
Orazione
Suscita nella Chiesa, Signore, il tuo santo spirito, che mosse
il vescovo san Giòsafat a dare la vita per il suo popolo, perché
fortificati dallo stesso Spirito, non esitiamo a donare la
nostra vita per i fratelli. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |